Perché nessuno conosce Deganawidah?

«Io sono una parte della Mente del Creatore. Io porto la promessa della pace e modi chiari per raggiungerla. Io abbandono le vecchie vie e mi incammino verso l’alba». (Deganawidah)

Alcuni dicono che Deganawidah, il Grande Costruttore di Pace, sia nato attorno al 1550 tra gli Huron nell’Ontario.
Gli storici sostengono che sia vissuto nel 12°  o 13° secolo, secondo altri nel 16°.
È comunque molto probabile che Deganawidah abbia donato agli uomini i suoi splendidi insegnamenti secoli prima che i bianchi prendessero possesso del Nord America. 
Di fatti certi riguardo la sua vita ne conosciamo pochi, ma vi sono molte leggende e miti che narrano della sua esistenza e queste leggende sono tra le più belle e affascinanti di tutto il patrimonio culturale dell’umanità. 

Deganawidah, il redentore e salvatore degli Irochesi, il cui nome significa letteralmente “due fiumi che si uniscono”, venne soprannominato “Il Grande Pacificatore” perché fu il fondatore della Haudenosaunee ovvero della Confederazione delle cinque nazioni. Al tempo in cui nacque (le leggende dicono da madre vergine) le grandi tribù degli irochesi, i Mohawk, gli Oneida, i Cayuga, i Seneca e gli Onondaga, erano tutte in guerra tra loro e in tutto il territorio regnavano l’incertezza, l’odio e la paura. 
Ma una notte una donna della tribù degli Huron ebbe una visione inviatale dai “grandi Spiriti del Cielo”. In sogno essa vide la propria figlia, che non era sposata, dare alla luce un bambino fuori dal comune, che avrebbe portato alle nazioni belligeranti un messaggio di pace e di potere del Grande Spirito, e così poi avvenne.
Quando il bimbo, ormai cresciuto e divenuto un ragazzo,  si costruì una particolare canoa per andare a predicare ai popoli in guerra il modo di vivere in pace, le donne della tribù videro compiersi la profezia della visione.
Appena partito per compiere la sua missione Degenawidah incontrò Hiawatha, capo della tribù dei Mohawk, grande guerriero e fiero cannibale. La leggenda narra che Deganawidah gli diede “una nova mente” e lo convinse ad aiutarlo a “piantare il grande albero della pace”. Poiché, come anche il Mosè della Bibbia, Deganawidah soffriva di una grave forma di disfluenza verbale, Hiawatha divenne il suo compagno di viaggio e il suo portavoce. Con la sua fluente retorica egli espose a tutti gli indiani dei Grandi Laghi il  messaggio dell’inviato del “Grande Capo degli Spiriti del Cielo”, il nuovo insegnamento della fratellanza di tutti gli uomini. “La lotta fra gli uomini deve cessare sulla terra. Il Grande Spirito non ha mai inteso che venisse sparso il sangue tra gli uomini”, diceva.

Quello che possiamo evincere, considerando le varie leggende che circondano il personaggio di Deganawidah, è che la sua missione fu di ristabilire quell’equilibrio naturale dal quale dipende il benessere degli individui, delle nazioni e di tutti gli esseri del Creato. Il suo metodo non fu di combattere e distruggere i malvagi, ma, come egli diceva, di “raddrizzare la loro mente”. Deganawidah fu molto esplicito in proposito: “Salute significa pace, perché è ciò che si stabilisce quando le menti sono sane e ci si prende cura dei corpi”.

Attraverso le parole del saggio Hiawatha il santo Daganawidah riuscì in breve tempo a convincere tutti i cinque grandi popoli irochesi e i loro capi a stabilire la “Grande Pace”. In uno straordinario concilio di tutti i capi delle molte tribù egli espose il suo più sublime insegnamento, cioè le leggi e le usanze che condussero al sistema politico più avanzato che l’umanità abbia mai conosciuto nella sua lunga storia. Queste poche, semplici regole portarono le cinque nazioni irochesi a fondersi in un'unica “grande nazione”, la Confederazione Irochese conosciuta appunto come Nazione Haudenosaunee, che visse in pace da quel momento in poi e prosperando fino a diventare la nazione di nativi più ricca e potente all’arrivo dei bianchi.

Durante un simposio sua santità il Dalai Lama ha affermato: «I padri fondatori americani Thomas Paine e Benjamin Franklin si sono lasciati ispirare dai loro estesi studi della confederazione irochese e della “Grande Legge della Pace”, vecchia di [quasi] mille anni, formulata dal Pacificatore e da Hiawatha. Quest’ispirazione è stata la prima pietra della Costituzione degli Stati Uniti e della Dichiarazione di indipendenza. Le prime versioni della Costituzione americana contenevano addirittura parole in lingua irochese, perché quella inglese era troppo limitata!»

Quello che Deganawidah, Il Grande Portatore Di Pace, ha insegnato ai suoi contemporanei è sostanzialmente il principio della democrazia e dell’uguaglianza. I rivoluzionari americani erano alla ricerca di una inedita forma di governo da dare alla nuova nazione una volta liberata dal giogo coloniale dell’Inghilterra. Molti padri fondatori degli Stati Uniti d’America vennero a conoscenza della Costituzione irochese e del loro originale sistema di governo democratico, un sistema completamente sconosciuto nel vecchio continente e in tutta la sua storia. Molti degli immigrati europei si innamorarono del sistema politico degli irochesi, dal quale presero ispirazione i primi pensatori democratici. Fu soprattutto Benjamin Franklin ad ammirare la profonda saggezza e lungimiranza contenuta nell’insegnamento di Deganawidah e riflessa nella Costituzione politica della Nazione Irochese.

Durante il congresso di Albany nel luglio 1754 Benjamin Franklin pronunciò parole che influenzarono profondamente i rivoluzionari e padri della futura nazione americana. Egli disse: “Sarebbe molto strano …  se sei nazioni di selvaggi ignoranti fossero capaci di formare una tale unione, che di fatto è sussistita per secoli e tuttora appare indissolubile, mentre una tale unione sarebbe impraticabile per dieci o dodici colonie inglesi”.

Questo fu l’inizio del pensiero democratico occidentale, diede l’avvio al primo governo democratico del mondo, e tale esempio fece scuola, si diffuse prima pian piano anche in Europa, per poi raggiungere i quattro angoli della Terra. L’insegnamento di Deganawidah si basava sul principio che tutti gli uomini fossero fratelli, pari e con uguale diritto ad essere liberi e felici. I padri della Costituzione degli Stati Uniti avevano interiorizzato questa nuova, fondamentale dottrina, e questo è il motivo per cui nella Costituzione americana vi troviamo i riflessi di quella irochese.

“Io sono Deganawidah, Colui Che Sa Come Far Funzionare Le Cose Nel Mondo, un rappresentante sulla Terra della Mente del Creatore”, aveva affermato l’avatar della democrazia.
Ad una donna che gli chiese “Chi sei tu veramente e qual è il tuo messaggio?” egli rispose:
“Io sono una parte della Mente del Creatore. Il mio messaggio è che vi è un’enorme forza nella non-violenza, e io conosco dei modi per provare in pratica quello che intendo”.

È un fatto estremamente grave che il grande pubblico non conosca Deganawidah. A scuola si fa menzione di Gesù, Maometto, Buddha, forse anche di Zoroastro, di Mani o di Shankara, ma l’insegnamento di Deganawidah viene dovunque accuratamente taciuto, a causa del suo esplosivo potenziale rivoluzionario di uguaglianza totale e di assoluta libertà individuale. Queste sono cose che nessun governo autoritario e gerarchico può tollerare e quindi si tratta di horribile dictu per tutto l’establishment di potere. Eppure tra tutte le dottrine che i più grandi ed illustri uomini hanno saputo donare ai loro simili, quelle di Deganawidah sarebbero le più utili per risolvere i problemi del nostro tempo.
Quindi è compito dei sociosofi far conoscere a tutti il grande profeta irochese e diffondere ovunque il suo basilare insegnamento, poiché questo è l’unico modo per creare il sistema politico armonioso del futuro, un sistema che faccia a meno del potere, che sia a misura d’uomo e che sappia tener fede alle promesse che la democrazia adulterata, come la conosciamo, non è mai riuscita a mantenere. Solo seguendo il metodo donatoci dal grande Deganawidah potremo raggiungere una condizione di libertà e di felicità, in accordo ai principi della Natura, per tutti indistintamente.

Nelle sue parole: “Abbracciate il momento aperto. Fate l’impossibile. Abbracciate il vero messaggio. Smettetela di nutrire i cavalieri tossici. Date il benvenuto alla coscienza che porta la Mente del Creatore. Diventate partner della Creazione. Andate verso l’alba. Scorgete il vero volto. Assumetevi il rischio di cadere in una forma nuova. Abbattete l’albero della falsità. Portate sollievo alla sofferenza. Agite in un più ampio cerchio di alleati. Investite gli inetti di un’utilità superiore. Incontratevi in concili di cooperazione e co-creazione. Piantate e concimate il Grande Albero della Pace».

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